
Quando si parla di impianti Offshore si pensa, giustamente, allโimpatto devastante che questi mostri avranno sul paesaggio delle nostre coste, tuttavia le micidiali conseguenze a cascata che generano questi impianti vanno molto oltre le peggiori previsioni.
Un aspetto sconosciuto al grande pubblico coinvolge direttamente e direi fisicamente la vita di tutti noi Sardi, compresi quelli che per interesse o per partito preso si rifiutano di aprire gli occhi su quanto sta accadendo.
I quattro impianti Offshore: ๐๐๐ซ๐๐ข๐ง๐ข๐ ๐๐จ๐ซ๐ญ๐ก ๐๐ฌ๐ญ, ๐๐ฎ๐ซ๐๐ฑ , ๐๐จ๐ฌ๐๐ข๐๐จ๐ง, ๐๐ข๐๐ฎ๐ฅ๐ che, se approvati, si estenderanno in unโarea di quasi 800 ๐๐2a largo della costa Nord Est della Sardegna – dalla latitudine di Bonifacio (Corsica) alla latitudine piรน o meno di Mata e Peru (Budoni, SS) – intercettano le piรน importanti rotte navali da e per la Sardegna, sia rotte di traghetti passeggeri, navi tanker ,navi container.
In particolare la rotta dei traghetti Civitavecchia – Olbia, dovrebbe passare allโinterno dellโimpianto ๐๐๐ซ๐๐ข๐ง๐ข๐ ๐๐จ๐ซ๐ญ๐ก ๐๐ฌ๐ญ, per capire bene di cosa stiamo parlando riassumiamo brevemente le caratteristiche di questo impianto eolico:
si tratta di un impianto costituito da ๐ญ๐จ๐ซ๐ซ๐ข ๐๐จ๐ฅ๐ข๐๐ก๐ ๐๐ฅ๐ญ๐ ๐๐๐ ๐ฆ๐๐ญ๐ซ๐ข (piรน alte della quota a cui vola un aereo ultraleggero ) che pesano complessivamente intorno alle 300 tonnellate , e che non sono infisse nel fondale , perchรฉ la profonditร รจ tale da non consentirlo, ma sono imperniate su delle strutture galleggianti , le quali dovrebbero essere ormeggiate con cavi ancorati in qualche modo a fondali che arrivano sino a 1600 mt , dico in qualche modo perchรฉ in realtร non esistono progetti analoghi a queste profonditร e i progettisti ancora non sanno esattamente come fare .
Queste 300 tonnellate di acciaio alte 332 metri con attaccato un gigantesco ventilatore hanno un grosso problema, grosso non solo perchรฉ รจ devastante per lo stesso aerogeneratore ma anche per le navi che si trovano a passargli vicino:
Oscillano ! E si, oscillano e mica poco, soprattutto quando il mare sโingrossa il vento soffia forte e le onde vanno da 3 a 6 metri , non solo, la fondazione galleggiante si muove anche entro un certo raggio spostata dalla corrente e dal moto ondoso.
Qualcuno penserร che sicuramente saranno stati fatti degli studi sulle probabilitร di rottura delle pale in queste condizioni e tutte le conseguenze che ne derivano e prese le opportune precauzioni, per fare un esempio: una pala di 150 metri che finisce in mare visto che รจ costituita di materiale composito , galleggia trasportata dalla corrente e dal moto ondoso diventando un potenziale pericolo mortale per i traghetti passeggeri e non solo, impossibile da rilevare nelle ore notturne.
Oppure qualcuno potrebbe pensare che siano stati fatti degli studi sulla probabilitร di rottura degli ormeggi delle fondazioni e lโeventuale ribaltamento della torre e la sua deriva in condizioni meteomarine critiche, con tutto ciรฒ che comporta in merito al pericolo per passeggeri, traghetti e navi in generale, costituito da questa sorta di iceberg che vagherebbe nel tirreno.
Ebbene la risposta รจ no, ad oggi questi problemi nessuno se li รจ posti o forse qualcuno se li รจ posti ma sui progetti non risulta niente , ma non solo , di seguito riporto quanto scritto sul progetto Sardinia North Est:
โlโintensitร del traffico navale risulta essere bassa o trascurabile e pertanto la presenza degli aerogeneratori ben distanziati, con reticolo di interdistanze di 3×4,5 km, non comporterebbe
lโinsorgenza di particolari interferenze.โ
Quindi per questi signori i traghetti della tratta Civitavecchia Olbia sono di importanza trascurabile, cosรฌ come รจ trascurabile tutto il resto del traffico navale che viene intercettato dal parco, per cui per loro non รจ un problema, non si mettono proprio il problema.
Per i Sardi queste tratte sono dei cordoni ombelicali, con i traghetti arriva tutto non solo il turismo, arriva il cibo, le medicine i materiali i trasporti .
Per poter aggirare le aree dโimpianto un traghetto proveniente da Civitavecchia dovrebbe impiegare il doppio del tempo di navigazione, questo significa che le compagnie o raddoppiano le navi oppure ci troveremo con la metร delle corse se tutto va bene.
ma non solo, il punto di vista dei progettisti nel valutare i โRischi della Navigazioneโ si riduce ad una stima dei danni agli aerogeneratori, non al rischio di ammazzare qualcuno, riporto di seguito quanto viene scritto in merito nel progetto Poseidon:
โI bastimenti adibiti alla pesca sono caratterizzati da dislocamenti molto ridotti (stazza lorda a pieno carico 10-50 GT) se confrontati con i rispettivi di navi tanker o general cargo. A valle di ciรฒ nel caso estremo di impatto, non si ritiene che tali imbarcazioni possano arrecare danni sostanziali alle strutture galleggianti del parco eolicoโ.
Dunque il problema in caso dโimpatto non รจ lโaffondamento dellโimbarcazione e il rischio di vittime, ma esclusivamente la valutazione del danno allโaerogeneratore!
Qualcuno a questo punto si starร chiedendo cosa dicono in merito le autoritร , la risposta รจ purtroppo molto semplice, gli strumenti normativi che regolamentano le attivitร offshore, le rotte navali , lโambiente marino ecc oltre le 12 miglia nella zona ZEE (Zona Economica Esclusiva) Italiana che si estende per 188 miglia , sono i โPiani di Gestione dello Spazio Marittimoโ la cui revisione ultima รจ stata dello scorso settembre e nella zona M011 che รจ appunto quella a largo della costa orientale sarda lasciano mano libera ai signori del vento che possono fare come gli pare. Non solo , ma nei progetti Nurax , Poseidon e Tibula, sono le stesse societร che dicono come vanno modificate le rotte , secondo calcoli che non tengono nemmeno conto della presenza degli altri impianti , quindi un caos totale incorniciato dal silenzio assordante dello stato e della regione .