Mercoledì 25 settembre: audizione in regione per i portavoce dei Comitati

Il giorno mercoledì 25/10 sono stati convocati in regione i portavoce dei Comitati per essere auditi riguardo al DDL sulle definizione delle AREE IDONEE per l’installazione di impianti di energie rinnovabili con procedura di autorizzazione semplificata e accelerata. Le restanti aree, non inserite fra le aree idonee, non diventano automaticamente NON IDONEE, ma semplicemente la procedura di autorizzazione non è accelerata e semplificata, badate bene.

I comitati della Rete Pratobello 24, di cui facciamo parte, hanno incaricato come portavoce Luigi Pisci e Michele Zuddas. I rappresentanti di altri comitati della rete erano presenti per dare supporto. La nostra posizione, come ormai abbiamo ripetuto in tutti modi, è che in Sardegna non ci sono aree idonee per impianti di taglia industriale e con consumo di suolo. Le uniche aree idonee secondo noi sono i tetti, le coperture dei capannoni, dei parcheggi, etc. le superfici  insomma che sono già impermeabilizzate e cementificate. NO al consumo di suolo, risorsa vitale, limitata, non rinnovabile e insostituibile.

Quindi per noi è impossibile partecipare alla stesura della definizione di aree idonee, proprio perché rifiutiamo nettamente il principio stesso.

Abbiamo spiegato la nostra posizione e ribadito che lo strumento pronto per difendere il territorio sardo c’è già: è la proposta di legge Pratobello ’24, che vincola il 98,8% del territorio sardo, riuscendo anche ad ostacolare gli impianti off-shore, a cui viene impedito di collegarsi a terra, sulle coste sarde. L’unica tipologia di impianti sulla quale non riuscirebbe ad essere efficace sono le scandalose installazioni off-shore che deturperebbero irrimediabilmente il nostro mare e il nostro paesaggio, ma che sarebbero collegate direttamente al continente, come previsto nei due mostruosi progetti Poseidon Wind, composto da 72 aerogeneratori, situato davanti a Olbia ma collegato a Civitavecchia, e Sardinia North East, situato anch’esso davanti a Olbia e composto da 40 aerogeneratori, collegati direttamente a Civitavecchia. Ma stiamo già studiando come combattere anche quelli.

Durante l’audizione abbiamo spiegato tutto questo, per chiarire per l’ennesima volta la nostra posizione (che non è solo nostra, ma è quella di tutti coloro che hanno firmato a sostegno della legge Pratobello ’24).

Non abbiamo comunque tralasciato di analizzare nel dettaglio il DDL e i suoi 7 allegati. Inutile dirvi che le criticità sono tantissime, ma quella forse che più salta agli occhi è l’art. 3 comma 1: 

cit.: 1. I Comuni possono proporre un’istanza diretta alla realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili all’interno di un’area individuata come non idonea ai sensi della presente legge quand’anche implichino variazioni degli strumenti urbanistici. 


In pratica si concede ai Comuni la possibilità di derogare ampliando le aree idonee, scaricando quindi sui sindaci la responsabilità di resistere alle inevitabili pressioni che riceveranno dai signori dell’energia, che vogliono speculare sulla Sardegna.

Anche nella Legge Pratobello ’24 viene concessa alle amministrazioni locali la possibilità di derogare, ma solo in direzione opposta: per aumentare i vincoli e tutelare ancora più territorio:

cit.: 6. I Comuni, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, adeguano i propri strumenti di pianificazione urbanistica alle norme di cui al presente articolo e dispongono, eventualmente, l’estensione delle aree per comprovati motivi di cui all’art.1 della presente legge. 

Vi basti questo per farvi una prima opinione. Di seguito il testo integrale del DDL e il link al video dell’intervento di Luigi Pisci: https://www.rainews.it/tgr/sardegna/notiziari/video/2024/09/TGR-Sardegna-del-25092024-ore-1930-1878f3f2-d293-4a42-983e-359f4cd6868c.html?wt_mc=2.www.wzp.rainews (dal minuto 7:53)

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